Con l’inaugurazione della 59ª edizione si sono aperte le porte dell’Arsenale
E, mentre i veneziani hanno iniziato a far festa con la laguna presa d’assalto dai turisti, un’ombra è calata sulla scena in quanto il Padiglione Russia non si farà. Il curatore, infatti, si è dimesso in segno di protesta contro la guerra in Ucraina e anche gli artisti hanno appoggiato questa scelta. Segno che nemmeno l’arte è immune dal conflitto.
Alla cerimonia è stato presente anche il Ministro della Cultura Dario Franceschini, che nel corso della visita al Padiglione dell’Ucraina è stato accompagnato dagli altri Ministri della Cultura dei diversi Paesi partecipanti alla manifestazione.
«Abbiamo visitato il Padiglione ucraino per esprimere solidarietà e vicinanza in un simbolico abbraccio collettivo del mondo della cultura e dell’arte» ha ribadito Franceschini.
«Quest’edizione della Biennale – ha, poi, aggiunto – è davvero importante, poiché segna la ripartenza dopo il periodo difficile della pandemia e come dimostra il numero di prenotazioni già arrivate, sarà un grande successo. L’opera del Padiglione Italia è semplicemente straordinaria» ha, infine, concluso il Ministro.
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