«Impugneremo la nuova Ordinanza del Ministro della Salute che istituisce la zona rossa in Calabria. Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale».

Lo afferma il Presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì, che annuncia un ricorso contro il provvedimento firmato dal Ministro Roberto Speranza.

«Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri – ha continuato il Spirlì – al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti, non hanno prodotto alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di chiudere una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d’Aosta».

«Altre regioni, con dati peggiori dei nostri – spiega ancora il Presidente ff della Regione – sono state inoltre inserite nella zona arancione e hanno evitato, per fortuna,  la chiusura. Non si comprendono, perciò, i criteri scientifici in base ai quali il Governo ha deciso la “vita” o la “morte” di un territorio. Perché è di questo che si tratta. Il nuovo lockdown rischia di annichilire in modo definitivo una regione come la Calabria».

«Nessuno nega le ataviche difficoltà del nostro sistema sanitario, ma in queste ultime settimane, la Regione, attraverso misure differenziate e restrizioni mirate, è riuscita a limitare i danni e a tenere la curva epidemiologica sotto controllo».

«Il numero complessivo dei contagi, perciò, non può offrire alcun supporto alla scelta di inserire la Calabria nelle zone rosse del Paese. In virtù di queste premesse – ha concluso Spirlì – annuncio la volontà della Giunta regionale di presentare ricorso ad un’Ordinanza ingiusta. Il Governo ha deciso di punirci, ma noi non ci pieghiamo».