«Il Covid 19 ha acuito e amplificato le criticità che affliggono la nostra regione, mettendo a nudo lacune strutturali, non solo del sistema sanitario, ma anche di quello economico: divari territoriali, divari sociali, debolezze del sistema produttivo»

Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Calabria Nino Spirlì, in occasione dell’informativa al Consiglio regionale sulle iniziative adottate in ordine al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Esso ha, inoltre, ricordato è articolato in 6 missioni, che rappresentano le aree tematiche strutturali di intervento. Tali missioni sono a loro volte suddivise in insiemi di progetti omogenei e funzionali a realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia di Governo.

«La sospensione di gran parte delle attività lavorative e dell’offerta di beni e servizi – ha detto ancora il Presidente – ha, infatti, gravemente colpito anche Settori non in declino, che erano in una fase di espansione significativa, come la filiera dell’economia della Cultura e del Turismo. Così come hanno subito rilevanti perdite i Trasporti e il Commercio. Nuove criticità si associano, dunque, a problematiche ormai strutturali».

Spirlì è, poi, entrato nel merito delle analisi della Svimez, anche perché, a suo giudizio, il rischio di default è maggiore per le medie e grandi Imprese del Mezzogiorno. I dati territoriali sul blocco delle attività economiche delineano oltremodo un quadro assai più problematico dell’ultima crisi economica degli anni 2000. La maggiore fragilità e precarietà del mercato del lavoro meridionale rende, tuttavia, più difficile assicurare una tutela a tutti i lavoratori, precari, temporanei, intermittenti o in nero, con impatti rilevanti sulla tenuta sociale dell’intero Sud.