Grande successo per il Tirreno Festival in attesa di Fiorella Mannoia
Ha fatto il suo debutto ieri sera al Teatro Garden l’attore partenopeo Enzo Decaro in L’avaro immaginario, per la terza tappa del mini Tour calabrese, dopo l’esibizione di Morano e Diamante. Lo spettacolo tratto da Molière e Luigi De Filippo ha visto anche la presenza prestigiosa della bravissima Nunzia Schiano e degli attori della Compagnia, appunto, di Luigi De Filippo.
Ogni quadro, in questa straordinaria commedia dell’arte, rappresenta una tappa di un sensazionale viaggio nella tradizione popolare del ‘600 napoletano. Grazie alla bravura eccezionale del cast, è stato possibile apprezzare il Teatro alto, quello storico, in cui tutto è vero e tutto è anche falso. Musiche altrettanto coinvolgenti e ritmate hanno accompagnato i 90′ minuti intensi dello spettatore che ha apprezzato anche il capocomico Oreste Bruno, nonché il grande Enzo De Caro che sa proporre sempre temi di difficile interpretazione.
Un monologo assai potente, dunque, a conclusione dello spettacolo, con riferimento all’umano che non ha limiti, capace di generare il cambiamento. Pensieri nudi e concisi quelli voluti dal Decaro regista, così che la nostra memoria possa conservarli a lungo. Non è mancata la notizia che la Compagnia si sarebbe sciolta prima di chiudere il sipario, come una tra le più celebri metafore che «chiusa una porta si apre un portone», perché per una storia che finisce ne è pronta subito un’altra. Del resto come gli avvenimenti ordinari del corso dell’esistenza. Perché così è la vita.