Il 13 Maggio 1836 nasceva in provincia di Arezzo colui che sarebbe diventato un personaggio nell’universo dell’arte

Il suo tempo lo trascorreva fra i caffè intellettuali in compagnia degli amici macchiaioli e gli studi di pittura ma, nonostante l’impegno, Stefano mancava del talento necessario per diventare un grande pittore. L’amore per l’arte era però il faro che illuminava la sua strada, su questo non c’era alcun dubbio e Bardini era alla ricerca di un modo per conciliare la passione con la realtà.
Risolse il problema facendo quello che ogni uomo saggio avrebbe fatto nella sua situazione, ovvero trasformare la passione di una vita in un’attività lavorativa redditizia. Il mercato dell’antiquariato, in quel periodo al massimo della sua espansione, offrì così, a un uomo appassionato e capace, la possibilità di diventare in poco tempo il principale attore della scena italiana.
Bardini, infatti, nel corso dell’intera vita, riuscì a mettere insieme una collezione vasta e di enorme pregio all’interno del suo Palazzo fiorentino di Piazza dé Mozzi. Alla morte, avvenuta nel 1922, la lasciò in eredità alla città insieme ad altri immobili.
Il Museo Bardini, con la vicina Villa Bardini e il relativo giardino, sono oggi, dopo un’attenta e sapiente opera di restauro, un Polo museale, ricreativo ed espositivo di grande pregio e bellezza. In particolare il Museo offre oltre 3600 opere, fra pitture, sculture, armature, ceramiche, mobilia pregiata e oggetti di numismatica. Fra le più importanti troviamo opere di Donatello, Antonio del Pollaiolo, Tintoretto, Tiepolo e del Guercino.