E’ finito 2 a 1 per i liguri l’atteso confronto fra le 2 squadre gemellate

Entrambe le tifoserie rossoblù hanno ricordato al meglio l’uomo simbolo di questo match, ossia quel Gigi Marulla che, sia a Cosenza che a Genova, ha lasciato un segno indelebile nella memoria dei 2 Club divenendo, specie in riva al Crati, una vera icona del calcio cosentino.
La partita, alla fine, si è conclusa con la storica vittoria del Genoa al San Vito-Marulla. Non era mai successo, infatti, in Serie B che la squadra ligure portasse a casa l’intera posta, nonostante sia stata fortemente avvantaggiata dall’atteggiamento degli uomini schierati da Dionigi che, nonostante il vantaggio numerico dal minuto 34′ per l’espulsione di Mattia Bani, non hanno saputo approfittare della ghiotta occasione.
Il Cosenza, in realtà, non è piaciuto, specie per il carattere arrendevole mostrato dai suoi uomini sin dalle prime battute di gioco. Una squadra molto compatta in difesa, ma che tuttavia ha lasciato ai Grifoni ampia libertà di gestire la partita. Una prova deludente, se vogliamo, per una squadra incapace di raddrizzare le sorti dell’incontro, specie nel secondo tempo, quando c’era d’attaccare e non lo ha fatto.
Al 29′ è arrivato il vantaggio degli ospiti, con l’evidente tocco di mano in area del difensore Rigione, sul quale l’arbitro Baroni di Firenze, non ha avuto alcuna esitazione a concedere il penalty per il vantaggio del Genoa. Dal discetto è stato Coda, al 31′, a regalare la prima emozione agli ospiti.
Al 37′, invece, Keving Strootman, con un colpo da vero maestro, ha messo a segno la seconda rete per i Grifoni che, a quel punto, sembrava avessero scritto la parola fine alla storia del match. Il Cosenza, in ogni caso, sul finale di tempo la riapriva con un rigore calciato magistralmente da Butic, quasi all’incrocio dei pali.
Nella ripresa, la squadra calabrese, benché siano entrati dalla panchina sia Brignola che Larrivey, non è ha dato molti segnali di vita. Un gioco sin troppo lento ed amorfo, ha lasciato purtroppo il punteggio inalterato. Anzi, sono stati gli avversari all’82′ a sfiorare la terza marcatura direttamente su calcio piazzato, con Matosevic vigile sul tiro ed i difensori del Cosenza abili ad allontanare un pallone incandescente.
Troppi gli errori commessi dai Lupi con le numerose palle perse a centrocampo. Da questo punto di vista, la formazione messa in campo di Dionigi, si è mostrata ancora una volta involuta nel gioco e priva di qualsiasi incisiva iniziativa. Ora, purtroppo, sono 2 le sconfitte consecutive e a preoccupare è soprattutto una squadra apparsa senza idea e con poca grinta nei suoi uomini chiave.
 IL TABELLONE DEL MATCH:
COSENZA: Matosevic, Rispoli (56′ Brignola), Brescianini, Rigione, Calò (46′ Voca), D’Urso, Meroni (70′ Merola), Panico (56′ Gozzi), Nasti (70′  Larrivey), Venturi, Butic A disposizione: Marson, Kornvig, Larrivey, Vaisanen, Merola, Camigliano, Vallocchia, Sidibe, Zilli All.: Dionigi
GENOA: Martinez, Sabelli, Dragusin, Strootman, Coda (66′ Yeboah), Aramu (66′ Yalcin), Gudmundsson (76′ Tourè), Bani, Jagiello (35′ Ilsanker, 76′ Vogliacco), Frendrup, Pajac A disposizione: Sempre, Agostino, Czyborra, Hefti, Badelj, Puscas, Portanova All.: Blessin
ARBITRO: Niccolò Baroni di Firenze
ASSISTENTI: Marcello Rossi di Biella e Federico Fontani di Siena
IV UFFICIALE: Giorgio Vergaro di Bari
VAR: Francesco Fourneau di Roma 1
AVAR: Gamal Mokhtar di Lecco
MARCATORI: 31′ Coda (G), 37′ Strootman (G), 45+2′ Butic (C)
NOTE: Spettatori: 7434, Ospiti: 696, con un incasso totale di euro 71.127
Ammoniti: 21′ Rispoli (C), 22′ Bani (G), 34′ Bani (G), 36′ Meroni (C)
Espulsioni: 34′ Bani (G)
Recupero: 2′ pt; 5′ st