Gli studenti di 60 Istituti scolastici, di cui 40 italiani e 20 stranieri, si ritrovano in questi giorni sull’isola di Lampedusa per confrontarsi sui temi dei diritti umani e delle migrazioni in ricordo delle vittime del naufragio avvenuto il 3 Ottobre 2013, che costò la vita a 368 fra uomini, donne e bambini

Un’occasione d’incontro e scambio fra giovani, con esperti, Associazioni, superstiti e familiari delle vittime proprio in un luogo che è stato in questi anni «fronte del porto di un’Europa che non sempre ha saputo accogliere, non sempre ha avuto memoria – come ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchima che in realtà ci fa ricordare la necessità di riflettere continuamente sulle grandi tematiche di un’epoca globale che comprende le migrazioni, le emergenze umanitarie, il tema del razzismo e della discriminazione».

L’Europa, nel corso degli anni più recenti, ha vissuto nella sua storia pagine molto tragiche, anche se è riuscita ad andare oltre, non dimenticando, ma facendo della memoria il tessuto connettivo di una nuova umanità. I giovani che, infatti, parteciperanno alle iniziative didattiche di Lampedusa, sono stati selezionati grazie ad un concorso annuale. Durante la loro permanenza sull’isola, insieme ad alcuni insegnanti, avranno modo di prendere parte a laboratori, momenti formativi, proiezioni ed eventi artistici, incentrati sui temi dei diritti umani e del soccorso in mare.

L’evento vedrà coinvolte oltre 15 Associazioni ed Organizzazioni non governative italiane ed internazionali. In occasione della cerimonia del 3 Ottobre verrà annunciato il concorso Porte d’Europa promosso dal Ministero dell’Istruzione. Questo è indirizzato alle Scuole secondarie di Secondo grado di tutto il territorio nazionale, che sono invitate a partecipare in collaborazione con una Scuola di un altro Paese europeo.