La campagna vaccinale prosegue fra tante difficoltà, ma al momento non fa registrare alcun miglioramento di rilievo
Che si chiami Conte oppure Draghi, Arcuri o Figliuolo l’Italia comunque resta al palo. Tant’è che dopo oltre un mese di gestione del nuovo Commissario per l’emergenza, l’Italia in Europa è passata dal 24esimo al 20esimo posto sul fronte dei vaccini. Ciò vuol dire che il nostro Paese lo scorso 18 Febbraio registrava il 3,3% di italiani vaccinati con la prima dose, mentre il 28 Marzo la percentuale si è assestata al 12,9%.
E’ inutile negare che la gestione del Generale Figliuolo è, a dir poco, disastrosa se consideriamo il divario sempre più consistente fra Regioni cosiddette virtuose e quelle decisamente meno. Non a caso il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nei giorni scorsi, si è così espresso a proposito della ripresa economica: «Lo strumento principale che abbiamo al momento non è né monetario, né fiscale, ma sono le vaccinazioni».
Una tenue speranza può ancora essere rappresentata dal vaccino Johnson&Johnson che dopo le necessarie approvazioni di Ema e Aifa dovrebbe, in poco più di una settimana, raggiungere l’Italia. Per il resto, proseguono gli inutili proclami di Palazzo Chigi a cui fanno seguito gli annunci imbarazzanti di taluni Ministri o Presidenti regionali cha da settimane hanno completamente perso il senso della realtà e non si rendono conto dei danni che, nel frattempo, stanno provocando al Paese.