Salta il tavolo delle trattative. Si sbriciola così la maggioranza, per cui non ci sarà il Conte-ter. Renzi ottiene il suo scopo e Mattarella, dopo il confronto con Fico, convoca Draghi al Quirinale
Salvo sorprese, ci si avvia ormai verso un Governo istituzionale. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, infatti, ha deciso di dipanare la matassa convocando a mezzogiorno in punto uno dei maggiori esponenti della finanza europea, Mario Draghi, per affidargli l’incarico di formare il nuovo Governo.
«Ringrazio il Presidente della Camera dei Deputati per l’espletamento del mandato esplorativo – ha dichiarato in serata il Capo dello Stato -. Vi sono adesso due strade fra loro alternative. Dare vita a un nuovo Governo oppure quella di immediate elezioni anticipate. Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia».
Da qui la decisione di rompere gli indugi e di tentare di percorrere un sentiero al riparo delle beghe politiche, ma che assicuri al Paese la necessaria stabilità per affrontare una delle emergenze più drammatiche della storia mondiale. Intanto, il M5S, attraverso il portavoce Vito Crimi, annuncia: «Non voteremo la fiducia».
Tutto ciò a dimostrazione del fatto che, al di là delle buone intenzioni del saggio Mattarella, l’Italia, di colpo, è piombata nel caos, con una maggioranza politica che non esiste più ed un’opposizione che, da una parte chiede le elezioni anticipate e dall’altra si dichiara favorevole alla ‘grande ammucchiata’. Un virus, quello dell’ingovernabilità italiana, ancor peggio del Covid-19.