18 Agosto 1835 nasce a Firenze l’illustre pittore dal carattere passionale ed irrequieto
Telemaco Signorini, inventore del cosiddetto movimento dei Macchiaioli, fu un autentico giramondo, incapace di soggiornare a lungo nello stesso posto, sempre pervaso dal desiderio di nuovi stimoli, alla continua ricerca, non solo di luoghi che ispirassero la sua arte, ma anche che influenzassero la sua tecnica.
Nei soggiorni soprattutto marittimi, come La Spezia, Venezia e Castiglioncello, sperimentò quei passaggi tra luce ed ombra così sostanziali per le opere dei Macchiaioli, arrivando poi a rifinire la pittura a macchia, proprio nella campagna che conosceva meglio, ossia quella della Toscana.
Un movimento innovativo quindi, il cui nome fu dato, in modo denigratorio, da un giornalista poco lungimirante durante una mostra fiorentina. Ma quel nome portò fortuna, come spesso succede agli artisti che sanno innovare, tanto che quello scherno insipiente finì proprio per contribuire al loro successo.
Poco incline alle convenzioni e alle regole interruppe presto i suoi studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze per dedicarsi alla pittura ‘en plein air’, sul campo. Signorini fu poi patriota e garibaldino nella Seconda Guerra d’Indipendenza, narratore e critico d’arte, emergendo come personaggio poliedrico e d’indubbia importanza per la sua epoca. Nell’ultima parte della carriera, in cui era solito visitare Parigi, fu influenzato dall’impressionismo di Degas, Manet e Monet.