Priva delle necessarie forze fisiche e mentali, la squadra di Occhiuzzi ha gettato la spugna anche all’Arena Garibaldi di Pisa rimediando il secondo, sonoro, 3 a 0 che pone ormai seri dubbi sulla possibilità di agguantare anche lo spareggio playout

E’ impressionante vedere in campo il Cosenza di questi tempi. Una squadra assente e mai in partita, con calciatori fiacchi e smarriti a rincorrere la palla nel rettangolo di gioco, senza una precisa idea di calcio e, ancor peggio, un qualsivoglia obiettivo da raggiungere. Un vero e proprio tracollo, oltretutto, maturato in una fase delicatissima della Stagione quando, invece, le dirette concorrenti sembrano affrontare le difficoltà del momento con il giusto spirito, agonismo e lucidità.

E’ inutile negare che la sconfitta dei calabresi a Pisa e quella della Reggiana a Reggio Calabria, mettono a questo punto in forte dubbio la possibilità di tenere l’Ascoli alla distanza di sicurezza, tale da poter consentire, come da regolamento, la disputa dell’ultimo atto della sfida salvezza. Quella in Toscana, purtroppo, è stata la terza sconfitta consecutiva per i rossoblù che sembrano ormai, se non altro per l’atteggiamento dimostrato, di aver definitivamente rinunciato a lottare per mantenere stretta la categoria, che sempre più gli sta scivolando dalle mani.

Certo che la pandemia continua ad arrecare molti danni al mondo del calcio, così come appaiono altrettanto dannose le scelte compiute da una proprietà che in caso di retrocessione della squadra bruzia, perderebbe, di fatto, quel bonus di credibilità conquistato con la faticosa risalita dalla Serie D. Il pomeriggio di Pisa, tuttavia, lascia ferite e amarezze ancor più laceranti di quelle procurate a Venezia e non si capisce come ora il gruppo possa riprendere ‘conoscenza‘ dopo i sonori cazzotti rimediati anche contro gli uomini di D’Angelo, tra l’altro seduto in Tribuna per squalifica.

Gucher, Mazzitelli e Marin sono stati, infatti, gli autori delle reti realizzate dai neroazzurri nella ripresa e fra queste non è mancata la solita ciliegina da calcio da fermo, ma potevano essere anche di più. A fine gara mister Occhiuzzi ha, comprensibilmente, ceduto l’ingrato compito al Direttore Sportivo Trinchera di rispondere ai giornalisti e persino nelle sue parole, al di là delle attenuanti che gli si possono concedere per le numerose toppe di mercato, è risuonato l’eco di una clamorosa disfatta, benché non sia la sua la voce dell’innominabile avaro di Molière da tempo inviso a tutti i supporter cosentini.

IL TABELLINO DEL MACTH:

PISA: Gori; Birindelli, Caracciolo, Meroni, Beghetto (65′ Sibilli); Quaini (46′ Siega), Marin, Mazzitelli; Gucher (88′ Mastinu); Palombi (58′ Marconi), Vido (65′ Belli). A disposizione: Perilli, Loria, Bechini, Lisi, Masetti, Benedetti, Marsura. All. Taddei

COSENZA: Falcone; Ingrosso, Schiavi (61′ Tremolada), Tiritiello; Corsi (84′ Bouah), Ba, Sciaudone (78′ Kone), Crecco; Carretta, Gliozzi (78′ Trotta), Sacko (78′ Sueva). A disposizione: Matosevic, Saracco, Idda, Bahlouli, Vera, Antzoulas. All. Occhiuzzi

ARBITRO: Rosario Abisso di Palermo (Caliari – Grossi)

IV UOMO: Manuel Volpi di Arezzo

MARCATORI: 50′ Gucher, 72′ Mazzitelli, 86′ Marin

NOTE: Partita disputata a porte chiuse. Giornata soleggiata e tipicamente primaverile, terreno di gioco in buone condizioni

Ammoniti: 25′ Quaini (P), 26′ Ba (C), 71′ Sciaudone (C), 83′ Birindelli (P)

Angoli: 3-6 (pt 2-4)

Recupero: 2′ pt; 3′ st