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L’attaccante francese è diventato a Parigi un affaire d’État e c’è chi invoca la revoca della nazionalità francese

Fa discutere il comportamento di Karim Benzema, attaccante francese dell’Al-Ittihad, squadra di calcio saudita,ed ex centravanti del Real Madrid, dopo la sua presa di posizione in favore dei palestinesi, senza nessuna parola di condanna verso l’offensiva terroristica di Hamas, né tantomeno di vicinanza alle vittime israeliane.
«Le nostre preghiere vanno agli abitanti di Gaza, vittime di bombardamenti ingiusti che non risparmiano le vite di donne e bambini». Sono queste le poche righe postate sui social che hanno scatenato la reazione del Ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin.
Il Ministro, tuttavia, ha accusato il calciatore di origini algerine e di confessione islamica di avere dei «legami ben noti con i Fratelli musulmani», che la Francia considera a tutti gli effetti un’organizzazione terroristica. «È tutto falso. Benzema non ha mai avuto il minimo legame con questa organizzazione», ha reagito in un Comunicato l’Avvocato del calciatore Hugues Vigier.
Il legale del Pallone d’Oro, in un colloquio con il Parisien ha, poi, dichiarato che è pronta la denuncia per «ingiuria pubblica» contro il Ministro, che in serata ha tenuto a precisare di non voler ritirare accuse, in quanto a suo giudizio non avrebbe esagerato. In difesa di Benzema è arrivata, comunque, la presa di posizione di Jean-Luc Mélenchon leader della sinistra radicale francese.