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Mosca placa le armi per permettere il flusso dei civili attraverso i corridoi umanitari previsti per le città di Mariupol e Volnovakha, anche se l’offensiva russa non conosce soste, giacché la campagna aerea nelle ultime ore si è intensificata

In attesa di un terzo round di negoziati fra Kiev e Mosca, il Ministero della Difesa russo ha annunciato un temporaneo cessate il fuoco e la creazione di corridoi umanitari dalla mattina di oggi per l’evacuazione della popolazione civile. Nel frattempo, si sono formate colonne di persone che dovranno, appunto, essere evacuate.
Il Sindaco di Mariupol Vadym Boychenko nei giorni scorsi aveva, infatti, denunciato che la città era allo stremo, senza acqua, elettricità e riscaldamento ed assediata dalle truppe russe, per cui aveva chiesto una soluzione praticabile per consentire ai civili di allontanarsi in sicurezza.
Anche Odessa, la città sul Mar Nero ricca di storia e cultura, potrebbe finire a breve sotto tiro. Non a caso, la Marina russa si starebbe preparando allo sbarco, tant’è che 4 navi di Mosca sono già al largo e l’attacco sarebbe questione di ore. Manca ancora all’appello la capitale Kiev, ma già nei prossimi giorni vedremo sin dove si spingerà l’azzardo del Cremlino, nonostante l’orso ferito difficilmente andrà in letargo.
«Chi può continui a combattere – è, comunque, l’appello lanciato dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky -. Sono sicuro che presto potremo dire alla nostra gente di tornare a casa». Rimane, tuttavia, aperto lo spiraglio negoziale, mentre la repressone di Putin sull’informazione, dopo la BBC, ha spinto anche la CNN a lasciare il Paese.