I margini di manovra per i giornalisti e i media indipendenti in Russia diventano sempre più ristretti
Amnesty International ha, tra l’altro, denunciato giorni addietro la campagna senza precedenti lanciata dalle autorità russe all’indomani dell’invasione dell’Ucraina, contro il giornalismo indipendente, il movimento contro la guerra e le voci dissidenti.
Brent Renaud, purtroppo, è morto dopo essere stato ferito al collo, in passato aveva collaborato col New York Times. La famigerata legislazione repressiva introdotta per reprimere la libertà di stampa e le voci dissidenti è stata a sua volta arruolata in guerra.
La Russia subirà «gravi conseguenze per quanto sta facendo» ha fatto sapere, nel frattempo, il Consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jack Sullivan, intervistato dalla CNN subito dopo la diffusione della notizia del video operatore americano ucciso in Ucraina.
Non a caso, il 4 Marzo scorso il Parlamento russo ha introdotto una norma che criminalizza ulteriormente la diffusione di ‘false informazioni‘ sulle attività delle Forze Armate o il ‘discredito‘ nei loro confronti. Chiunque sia accusato di aver commesso questi reati rischia, infatti, multe sproporzionate o una condanna fino a 15 anni di carcere.