È l’obbiettivo della Casa Bianca che punta a raggiungere l’Accordo

Si discute di pace, ma si respira la guerra. Mentre la delegazione ucraina si preparava a raggiungere Riad per il secondo round di Negoziati, Kiev ha vissuto una delle notti più violente in questi 3 anni di invasione. Sono morti in 3, Sabato notte a Kiev. Uno era un bambino. I droni hanno attraversato la Capitale braccati dai traccianti e dalle raffiche di contraerea.
Steve Witkoff, il Palazzinaro amico di Donald Trump, diventato il negoziatore personale del Presidente americano, prima in Medio Oriente, ora nei rapporti tra Mosca e Kiev, con cui gli Stati Uniti hanno ripreso a mediare alla ricerca di un cessate il fuoco, avrebbe fatto una serie di dichiarazioni poco diplomatiche, subito rimbalzate sulla BBC e su altri media in Europa. Il piano per una forza internazionale a sostegno della pace in Ucraina, sostenuto da Londra e Parigi, sarebbe soltanto «una posa, un atteggiamento», avrebbe detto Witkoff.
Su Vladimir Putin, da lui incontrato per ore recentemente al Cremlino, ha affermato senza mezzi termini: «Il Presidente russo mi è piaciuto. Non lo considero una cattiva persona. È super intelligente. Con me è stato gentile e franco». Ha poi aggiunto che Putin gli ha detto di avere pregato per Trump dopo l’attentato dell’estate scorsa che avrebbe potuto ucciderlo durante la Campagna presidenziale.