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Sono 103 i bambini uccisi in Ucraina dall’inizio dell’invasione. Le Forze Armate russe avrebbero preso di mira più di 400 Scuole distruggendone ben 59

Erano i primi giorni dell’attacco sferrato all’Ucraina che nei sogni espansionistici di Vladimir Putin doveva essere conquistata nel giro di brevissimo tempo. Invece, si è arrivati al punto che Mosca non ha ancora vinto e che gli ucraini, loro malgrado, si trovano a combattere in difesa di una terra invasa, a dispetto dei più elementari principi del Diritto internazionale.
Sono tante le immagini strazianti che arrivano dal territorio occupato. Fra le più agghiaccianti rimane quella della madre morta insieme ai due figli, colpita da un colpo di mortaio ad Irpin, cittadina non lontano dalla capitale. I loro corpi inermi, coperti da lenzuola insanguinate sulla strada e con a fianco i trolley, rappresentano il segno di un ultimo tentativo di fuga.
Da allora il bilancio delle vittime innocenti è, purtroppo, aumentato, anche se non ci sono cifre certe. Nessuno, inoltre, potrà dimenticare Alisa, appena 7 anni, morta mentre giocava con i suoi amici quando la sua Scuola elementare è stata colpita da un raid russo, oppure Polina, 10 anni, toccata dalla stessa tragica sorte che, invece, frequentava l’ultimo anno della Scuola Primaria a Kiev.
Intanto, sui social e sui media di tutto il mondo si inseguono le foto e i video delle lunghe carovane di famiglie, di donne e bambini, in quanto a tutti gli uomini fra i 18 e i 60 anni è proibito uscire dal Paese, che camminano stremati verso i confini della Polonia e degli altri Stati vicini, pontando con loro i sogni infranti di una vita serena vissuta all’ombra della pace.