Assiepati sugli spalti hanno assistito all’incontro quasi 6mila spettatori desiderosi di vedere al San Vito-Marulla un Cosenza diverso dal solito, specie dopo l’arrivo sulla panchina rossoblù di mister Pillon, ma così, purtroppo, non è stato perché la squadra è apparsa ancora una volta lenta, imprecisa e priva di mordente, soprattutto nei primi 45’ minuti di gioco.

Anche se qualcosa è cambiata nella ripresa, quando i ragazzi si sono schierati con il 3-5-2 anziché con il 4-3-3. Ma, al di là dei moduli, sono stati gli interpreti a recitare il solito deludente copione fatto di sbavature e grossolani errori. Un refrain già visto, sin dai tempi di Braglia.

Che tristezza, oltretutto, assistere a quel Kanouté in mezzo al campo in grado di sbagliare continuamente i passaggi più elementari e quella difesa, così fragile ed inconsistente, incapace non solo di recuperare, ma al contrario di concedere ampi spazi ai rapidi movimenti di Dionisi, Rohden e Novakovich.

E’ inutile nasconderlo: la prova di Livorno aveva, nell’illusione generale, riacceso l’entusiasmo dei tifosi. Il risveglio contro un cinico Frosinone è stato, purtroppo, aspro, brusco e al quanto prematuro. I ciociari, infatti, sono apparsi da subito solidi ed organizzati. Le loro linee, di difesa e centrocampo, hanno giocato sempre nello stretto, costringendo il Cosenza a ripetuti passaggi indietro in cui, francamente, era difficile, se non impossibile, guadagnare campo per avvicinarsi alla porta avversaria. Ed ecco che alla fine si sono imposti con un secco 0 a 2.

I LUPI si sono rivisti soltanto nella ripresa, quando ormai i danni erano stati fatti. Due per l’appunto i goal concessi agli avversari su errori di Lazaar e Kanouté. Il primo è arrivato al 14’ con Dionisi. Il raddoppio con Novakovich al 19’ per un Frosinone che, senza strafare, ha chiuso comodamente la pratica in solo 20’ minuti.

Dopotutto il migliore in campo è stato Bardi (F), che in tre pericolose incursioni da parte dei calabresi si è opposto alla grande dando prova della sua indiscussa bravura. Una volta su Laazar al 59’ su un pericoloso tiro dalla distanza e ben due volte su Bruccini, fra cui un insidioso colpo di testa sotto porta al 55’e una punizione, calciata con potenza e precisione, al 71’. Sale così a 450′ minuti la sua persistente imbattibilità.

Il Frosinone di par suo, solo in poche occasioni si è rivisto dalle parti di Perina, ma poco gli è bastato per rimandare negli inferi il Cosenza. Anche la prossima contro il Venezia, alle prese con un cambio ai vertici societari, si annuncia dunque come l’ennesima sfida salvezza.

Bisogna, perciò, recuperare le forze e riprendere il cammino, facendo ammenda dei propri errori, come ha ribadito lo stesso Pillon nelle dichiarazioni di fine gara: «Quando concedi occasioni a squadre così forti le paghi e di colpo diventa tutto più difficile. Nella seconda frazione di gioco abbiamo provato ad impensierirli, ma non è bastato. Il mea culpa che dobbiamo fare riguarda il primo tempo. Questa partita mi ha fatto capire diverse cose.

A Livorno era andato tutto bene, sarei stato un folle a cambiare il sistema di gioco dopo la gara del “Picchi”. Col senno del poi sicuramente avrei fatto altre scelte. Abbiamo concesso dei gol che si potevano evitare. Dobbiamo migliorare sugli errori individuali e sulla tenuta mentale.

Siamo andati in bambola dopo essere andati sullo 0-2. Non bisogna mollare, abbiamo ancora tante partite davanti. La squadra ha le potenzialità per farcela. Il Frosinone è una squadra molto quadrata, con qualità importanti e grande solidità».

IL TABELLINO DEL MATCH:

COSENZA: Perina; Casasola (70′ Baez), Capela, Idda, Lazaar; Bruccini, Kanouté (85′ Machach), Sciaudone; Pierini (46′ Schiavi), Asencio, Carretta. A disp.: Quintiero, Saracco, Corsi, Broh, Bahlouli, Monaco, Bittante, Sueva, Bittante, Prezioso. All. Pillon

FROSINONE: Bardi; Brighenti, Ariaudo, Capuano; Salvi, Rohden, Maiello, Haas (79′ Vitale), D’Elia; Dionisi (92′ Citro), Novakovich. A disp.: Iacobucci, Vilardi, Zampano, Beghetto, Tribuzzi, Szyminski, Kajnc, Luciani. All. Nesta

ARBITRO: Riccardo Ros di Pordenone (Robilotta – Saccenti)

IV UOMO: Mario Cascone di Nocera Inferiore

MARCATORI: 14′ Dionisi, 19′ Novakovich

NOTE: Serata fredda con temperatura di circa 5°C. Terreno di gioco in perfette condizioni. Presenti 5.669 spettatori di cui 61 ospiti (3.889 paganti + 1.739 abbonati)

Ammoniti: 27′ Kanouté (C), 60′ Bruccini (C), 69′ Maiello (F), 78′ Brighenti (F), 79′ Schiavi (C)

Angoli: 4-2 (pt 1-0)

Recupero: 0′ pt; 4′ st

*L’immagine in evidenza è tratta dal Sito Ufficiale del Cosenza Calcio