Neanche il cambio di allenatore ha restituito serenità alla squadra lariana
Il Cosenza di Dionigi, infatti, grazie alla considerevole qualità a centrocampo, ha sfruttato al meglio la costruzione del gioco. D’altronde, c’è poco da fare in questa Stagione per il Como. Partito la scorsa estate con ben altri obiettivi e con una rosa di calciatori in grado di garantire un posto nelle zone alte della classifica, si ritrova alla 7ª giornata a fare i conti con un magro bottino: 3 punti appena, che lo rilegano al penultimo posto, in attesa di sapere cosa farà il Pisa nella delicata sfida contro il Perugia.
Eppure in Calabria, Longo ed i suoi uomini, sono scesi boriosi e spavaldi, con l’intenzione di fare bottino pieno. L’impressione si è avuta già nei primi minuti di gioco, quando la squadra lombarda ha occupato stabilmente la metà campo avversaria, aggredendo i rossoblù ogni qual volta entravano in fase di possesso palla.
Un pressing forsennato che per lunghi tratti lasciava presagire un esito decisamente opposto rispetto a quello che, invece, è stato. Un risultato forse severo, ma oltretutto schiacciante per i calabresi, conquistato tra l’altro con la caparbietà e l’applicazione dei tempi migliori. Il Cosenza, infatti, non si è mai fatto irretire nella trappola preparata dal neo mister del Como, con Baselli e Fabregas ad inventare calcio per innescare le imprevedibili incursioni di Mancuso e Cutrone.
Dionigi, tuttavia, proprio in mezzo al campo ha vinto la partita, in quanto sia Brescianini che D’Urso non si sono mai inchinati alla legge dei loro più titolati avversari. Straordinario il 10 cosentino quando al 31′, dopo aver battuto una rimessa da cui è partita l’azione del vantaggio, si è fatto trovare solo in area sull’acrobatica imbeccata di Merola per la rete dell’1 a 0.
I lombardi, comunque, hanno continuato a macinare gioco, tant’è che Crutone già al 35′poteva pareggiare i conti se non fosse stato per la sua conclusione sbilenca ed imprecisa, con palla finita alta sopra la traversa, nonostante la buona posizione da cui ha calciato. Il tempo di riposizionarsi ed ecco che i Lupi hanno confezionato il raddoppio con la complicità di Ghidotto e Mancuso. Bravo Rigione al 37′ a trovare l’angolo basso per il 2 a 0 dei padroni di casa. Un modo per festeggiare il rinnovo di contratto arrivato da poco.
Il Como, però, ancora una volta non si è dato per vinto e al 41′ è riuscito ad accorciare le distanze con Vignali, dopo che la palla ha dato l’impressione di essere finita sull’esterno della rete. Nella ripresa i rossoblù hanno badato soprattutto al sodo, cercando di mantenere il vantaggio, anche se Dionigi con l’ingresso in campo di Butic ha cercato di rafforzare il fronte d’attacco.
Ma la sorpresa è arrivata dalle retrovie con Maroni, entrato poco prima al posto di Brignola. E’ stato lui all’85′ ad infilzare con impeto, per la terza volta, la porta difesa da Ghidotto. Lasciato completamente solo in piena area di rigore, ha trovato il modo di impattare di testa un’ottima palla calciata da Vallocchia dalla bandierina.
Il Como, in ogni caso, nel corso del secondo tempo ha cercato di fare la sua parte, sfiorando la rete del pari al 50′ con Mancuso. Ci ha pensato Matosevic a smanacciare con prontezza un pallone diventato insidioso a seguito di una deviazione. Al 72′ è stato Chajia con un tiro ad effetto, a proporsi alla ribalta, dopo aver chiuso una veloce triangolazione nei pressi dell’area rossoblù.
La squadra di Longo ha comunque smesso di crederci all’82′, nonostante l’incrocio dei pali di Perugini in pieno recupero, quando l’inglese Binks, costretto a rientrare negli spogliatoi, ha lasciato i suoi compagni in dieci per un’espulsione arrivata dopo una doppia ammonizione: «Non siamo stati cinici come avremmo dovuto – ha, poi, dichiarato il mister piemontese a fine gara -. Fra possesso palla ed occasioni create si fa fatica a giustificare il risultato, però questo è il calcio».
Alla sua amarezza, naturalmente, fa da contraltare la soddisfazione di Dionigi, che ha visto i suoi uomini segnare, per la prima volta in questo Campionato, nei primi 45′ minuti di gioco, addirittura siglando una doppia marcatura, benché le punte silane siano rimaste nuovamente a secco.
Buona, tuttavia, la prova del debuttante Nasti che non ha mai lesinato impegno e dedizione, in una gara tutto sommato difficile e sofferta, che rilancia e consolida il Cosenza in piena zona playoff. La prossima sfida sarà il derby con la Reggina, attualmente diventati i ‘padroni del vapore‘, ma intanto cresce la consapevolezza di un gruppo che ha imparato a soffrire e, prima d’ogni cosa, a crederci.