La squadra di Gilardino riporta alla realtà i calabresi. Troppa, infatti, la differenza fra le 2 formazioni
Continua la tradizione negativa allo Stadio Marassi per un Cosenza mai uscito vittorioso da quando le squadre si affrontano in Serie B. Tuttavia, non era questa la serata giusta per strappare un risultato positivo contro i luguri, ormai proiettati verso la promozione diretta in Serie A.
Il Genoa, infatti, ha subito schiacciato gli avversari nella prorpia metà campo prestando il fianco in una sola occasione, quando al 43′ D’Urso ha colpito la traversa raccogliendo il traversone di Calò. Poteva essere il momentaneo pari per la squadra di Viali, ma i Lupi non hanno mai dato l’impressione di essere in partita o di opporsi, adeguatamente, allo strapotere dei genovesi.
Tant’è che nella ripresa gli uomini di Gilardino hanno trovato il modo di dilagare, contro un Cosenza apparso sin troppo fragile ed inconsistente. Già nel primo tempo, in realtà, in occasione del vantaggio messo a segno al 33′ da Dragusin, si è avuta la netta sensazione della troppa libertà concessa al laterale di sinistra di colpire di testa verso la porta difesa da Micai.
Ci hanno pensato, poi, Gudmundsson al 57′ e Puscas al 59′ a spegnere definitivamente le illusioni dei circa 900 tifosi cosentini assiepati sugli spalti del Marassi. Clamoroso, oltretutto, l’errore di Calò sulla marcatura di Gudmundsson, il quale si è trovato il pallone fra i piedi grazie all’errore del centrocampista bruzio. Dopodiché, un Genoa cinico e spietato, ha mandato in goal al 79′ anche Jagiello che con un destro, non del tutto irrestibile, ha chiuso definitivamente il match.
Eppure ai genovesi mancavano sia Aramu che Coda, titolarissimi di assoluto valore, ma nonostante tutto sono riusciti a tenere in controllo la partita nell’intero arco dei 90′ minuti, senza mai concedere la benché minima occasione agli avversari, a parte come già detto la traversa di D’Urso. Avversari che Domenica 12 Marzo, in casa contro la Spal, sono chiamati ad una prova difficile per l’importanza della posta in gioco.
Gli emiliani, infatti, sono anch’essi impelagati nella lotta salvezza. Occorre, quindi, al Cosenza una prestazione superba per tentare di restare aggrappati al gruppo che ancora si contente la permanenza in Serie B, sapendo che qualsiasi altro risultato, oltre alla vittoria, sarebbe inutile quanto nocivo. La sconfitta di Genova, anche se smorza l’entusiasmo del derby contro la Reggina, può essere nel frattempo archiaviata.
Domenica al San Vito-Marulla dov’essere tutta un’altra storia. «Ma quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi che abbiamo visto Genova» contava un tempo il malinconco Paolo Conte, non può fare, tuttavia, da profetico contraltare, specie quando il finale della canzone recita: «E ogni volta ci chiediamo se quel posto dove andiamo non c’inghiotte e non torniamo più».
IL TABELLINO DEL MATCH:
GENOA: Martinez, Sabelli (71′ Hefti), Dragusin, Strootman, Gudmundsson (78′ Accornero), Bani (64′ Criscito), Vogliacco, Sturaro (64′ Frendrup), Badelj (64′ Jagiello), Haps, Puscas A disposizione: Semper, Salcedo, Ekuban, Matturro Romero, Lipani, Yalcin, Dragus
All. Gilardino
COSENZA: Micai, Rispoli (80′ Martino), Brescianini, Calò (70′ Kornvig), D’Urso, Meroni, Vaisanen, Nasti (64′ Delic), Venturi, Marras (64′ La Vardera), Cortinovis (46′ Zilli) A disposizione: Lai, Marson, Rigione, D’Orazio, Salihamidzic, Agostinelli, Florenzi
Al. Viali
ARBITRO: Antonio Giua di Olbia
ASSISTENTI: Alessandro Costanzo di Orvieto e Matteo Passeri di Gubbio
IV° UFFICIALE: Luca Angelucci di Foligno
VAR: Lorenzo Maggioni di Lecco
AVAR: Alessandro Prontera di Bologna
MARCATORI: 33′ Dragusin (G); 57′ Gudmundsson (G), 59′ Puscas (G), 79′ Jagiello (G)
Ammoniti: 52′ Marras (C), 85′ Zilli (C)
Espulsioni: —
Recupero: —
*L’immagine in evidenza è a cura del Genoa Calcio CFC