La Calabria deve cercare una sorta di protagonismo e non essere semplice spettatrice rispetto a quanto accade nel Mediterraneo

È un Gad Lerner iperrealista quello che si è presentato davanti al pubblico del Festival Euromediterraneo di Altomonte, che lo ha atteso come uno dei protagonisti dell’incontro dal titolo: «La Calabria al centro del Mediterraneo, terra di approdi e ripartenze. Nuovi scenari e paesaggi culturali Euromediterranei».
Insieme al giornalista, anche il Sindaco di Altomonte Giampietro Coppola e quello di Roccella Jonica Vittorio Zito. A moderare il confronto ci ha pensato il Direttore Artistico del Festival Antonio Blandi.
Gad Lerner, fra le penne giornalistiche più importanti del panorama contemporaneo, ha ‘usato‘ il Mediterraneo anche per raccontare un po’ di sé, della sua infanzia che lo ha visto crescere giovanissimo a Beirut, in Libano, tanto da definirsi, più volte nel corso dell’incontro, un osservatore, ma da un altro punto di vista rispetto al cittadino comune.
E’ tornato, dunque, a parlare e lo ha fatto da ‘provocatore‘, così come ha dichiarato di voler essere davanti al pubblico accorso per ascoltarlo. Ha puntato il dito contro il mercato militare che l’Italia ha con i Paesi da cui scappano i migranti e non è mancato di sottolineare come il nostro Paese sia stato abilissimo ad accogliere 150 mila ucraini in fuga dalla guerra e di come i nostri Governi, alla luce proprio di questa esperienza, non vogliano risolvere la questione migrazioni che ha certamente numeri inferiori.
Infine, Lerner ha lanciato un messaggio per la Calabria, una regione che deve darsi una ‘svegliata‘ perché è proprio nel cuore del Mediterraneo e non può essere semplice spettatrice dei mutamenti che stanno avvenendo con grande velocità in questa vasta Area. «Il Mediterraneo è oggi una delle zone a più alta tensione politica, economica e sociale – ha, poi, concluso -. Fino a che non troveremo forme nuove di armonia e di cooperazione, l’arrivo di alcune migliaia di migranti resterà il male minore».