La GAM di Torino inaugura una mostra dedicata a un periodo storico molto intenso per l’arte italiana, tra la fine della Grande Guerra e il termine della Seconda Guerra Mondiale: 25 anni di storia raccontati con circa 130 opere
La mostra, curata da Annamaria Bava, Responsabile Area Patrimonio dei Musei Reali, dal Direttore della GAM Riccardo Passoni e dalla curatrice della Collezione Iannaccone Rischa Paterlini, è stata voluta e ideata per evidenziare il ruolo curativo dell’arte, quale veicolo di guarigione che attraverso la bellezza sollecita la salute del corpo come dell’anima. L’evento sostiene una raccolta fondi a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro onlus in occasione dei suoi 35 anni di attività.
Dal dialogo fra le tre collezioni, due pubbliche e una privata, nasce quindi questa mostra dove si è voluto indagare, attraverso opere di grande qualità artistica, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni fra le due guerre. Questi 25 anni della nostra storia videro nascere, infatti, dopo i turbolenti anni dell’Avanguardia, i principi di Valori Plastici che, prendendo ispirazione dalla solennità del grande passato italiano, certamente influenzarono la retorica di un’arte fascista, che in seguito si sviluppò nel richiamo al classicismo. Un’arte che prediligeva le impostazioni chiare e sobrie, con riferimento alla purezza delle forme e all’armonia nella composizione.
La collezione rappresenta oggi un unicum nel panorama italiano ed internazionale e nasce nei primi anni ’90 con la volontà manifesta di ricostruire un’alternativa a questa dimensione retorica e ufficiale, riuscendo a rintracciare le opere di un significativo gruppo di artisti che credettero in un’arte dalle molte possibilità espressive, in un arco temporale che va dal 1920 al 1945. La mostra prevede, inoltre, un confronto incrociato con circa 60 opere provenienti dalle collezioni della GAM e dei Musei Reali.