Nel rientro da Benevento, percorrendo a testa alta la Valle Caudina, ci è sembrato per un attimo che il Cosenza, nell’infelice equinozio d’autunno, fosse stato costretto, suo malgrado, ad attraversare il giogo dalle forche nella desiderosa attesa che da quel fatal momento ogni cosa sarebbe tornata al suo posto.
Invece no! Contro il Livorno, gli uomini di Braglia sono partiti bene, tonici e vogliosi di riscatto, mentre facevano bella mostra del loro vigore e, soprattutto, della loro rabbia. Ma, in realtà, si è trattato di un fugace quanto ingannevole bagliore.
Tant’è che se i primi 7/8 minuti della partita, hanno offerto allo sguardo dei circa 7mila tifosi giunti al San Vito-Marulla l’inedito repertorio di una squadra esuberante, ma tutto sommato ancora alla ricerca di una propria identità, il resto è stato uno spettacolo assolutamente inguardabile, per un calcio davvero improponibile nella Serie B.
I LUPI si sono irrimediabilmente smarriti, quasi come fossero “pecorelle”, con i toscani che iniziavano ad infierire, sempre pronti a buttar sale sulle ferite di un Cosenza ormai senza orgoglio e personalità, con calciatori “capaci” di sbagliare i passaggi più elementari, quelli da due metri di distanza, tanto per intenderci. Dopodiché, è stata davvero notte fonda.
Ma il bello doveva ancora venire. Perché è al 52’ che Marsura (L) gela lo Stadio con una parabola che incredibilmente s’insacca, quasi a palombella, nell’angolo alto della porta, fra gli squarci di una difesa senza più posizioni da mantenere, compreso Perina (C) che un attimo prima del goal si era avventurato ai limiti della propria area.
Una squadra letteralmente allo sbando, dunque, stretta nella morsa di infinite paure e insicurezze, che da lì a poco avrebbe persino faticato a reggersi sulle gambe. Poi, per quella irrazionale mistica del calcio, quando ormai era iniziato il conto alla rovescia, sorretto più da Tyche (dea greca della fortuna) che dalla tecnica, Pierini (C) s’inventava il tiro risolutore alla Del Piero che fissava il risultato sul definitivo pareggio.
Quanta sofferenza, però, nel vedere un Cosenza inerme, questa volta aiutato dal fato (ma era anche ora), di fronte ad un Livorno addirittura sprecone. Comprensibile l’amaro sfogo dei tifosi al triplice fischio dell’arbitro, nel pretendere dalla squadra un atteggiamento diverso.
A fine gara mister Braglia, giustamente, non ha risparmiato nessuno: «Il Livorno stava meglio di noi. Abbiamo fatto bene solo nei primi cinque minuti, dopo siamo spariti dando una dimostrazione di impotenza. Avrei dovuto cambiare tutti a fine primo tempo. Spero sia stato solo un problema fisico. Qualcosa dovremo fare perché lasciamo troppo solo lì davanti Riviere. Senza quell’invenzione non avremmo mai pareggiato.
Cercheremo di recuperare più velocemente possibile elementi come Carretta. Bisogna stringere i denti perché è un momento difficile. Se perdiamo serenità andiamo in paura e non concludiamo nulla. Tutto ciò in un ambiente molto maturo, che non ci ha mai contestati. Bisogna cambiare atteggiamento, siamo passivi e remissivi e non va bene.
La soluzione ai problemi devo trovarla io. Non siamo felici di giocare così, siamo abituati a far vedere uno spettacolo migliore. Lavoriamo a testa bassa e in silenzio. Abbiamo rischiato di brutto nel primo tempo, cerchiamo di sfruttare quello di buono che abbiamo in questo momento. Diamoci da fare da subito, abbiamo quattro giorni prima di Frosinone. Penserò a qualcosa di diverso perché così non basta. Necessitiamo di gente che abbia fame, che corra e che pedali in campo. Pierini? Tecnicamente è fortissimo, deve metterci più passione».
IL TABELLINO DEL MATCH:
COSENZA: Perina; Idda, Monaco, Legittimo; Corsi, Kanouté (46’ Broh), Greco, Sciaudone, Lazaar (37′ Baez); Machach (59′ Pierini), Rivière. A disp.: Saracco, Capela, Carretta, D’Orazio, Trovato, Kone, Bittante. All. Braglia
LIVORNO: Zima; Di Gennaro, Bogdan, Boben; Del Prato, Luci, Agazzi, Porcino (72′ Gasbarro); Marras, Raicevic (70′ Mazzeo), Marsura (75′ Murilo). A disp.: Ricci, Plizzari, Braken, Stoian, Ruggiero, Gonnelli, Morganella, D’Angelo, Rizzo. All. Breda
ARBITRO: Ros di Pordenone (Mastrodonato – Annaloro)
IV UOMO: Cosso di Reggio Calabria
MARCATORI: 52’ Marsura (L), 93’ Pierini (C).
Note: Serata gradevole con clima mite. Temperatura di circa 18°C. Terreno di gioco in buone condizioni. Presenti 6.323 spettatori di cui 26 ospiti (4.577 paganti + 1.696 abbonati)
Ammoniti: Monaco (C), Porcino (L), Greco (C)
Angoli: 6-2 (pt 2-2)
Recupero: 3′ pt; 4′ st
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