Sono 46 milioni gli italiani dotati di una connessione a internet. E’ una cifra che dimostra la centralità del web, una risorsa essenziale per dare continuità alle attività lavorative e professionali, allo studio e alle relazioni sociali anche durante la pandemia
L’emergenza sanitaria ha decretato il definitivo ingresso dell’accesso al web nel novero dei diritti fondamentali. L’86,3% degli italiani, infatti, è convinto che l’accesso a internet deve essere garantito a tutti, ovunque e comunque e la percentuale sale vertiginosamente, al 93,6%, fra i giovani. Per l’80,2% (l’85,2% dei giovani), inoltre, i costi di connessione dovrebbero essere finanziati, per intero o in parte, dalla fiscalità generale, rimuovendo ogni barriera d’accesso, a cominciare da quella economica. Sono alcuni dei principali risultati del Rapporto Il valore della connettività nell’Italia del dopo Covid-19 realizzato dal Censis in collaborazione con WindTre.
La vita quotidiana degli italiani, ormai, è permeata dal web, tant’è che il 91,5% tiene contatti online con familiari, amici e conoscenti. Il 78,9% usa internet per questioni legate alla salute. Il 75,9% per pagare bollette, multe, tasse. Il 75,5% per le attività del tempo libero, dal gaming online ai film, le serie tv, le partite di calcio. Il 74,1% per fare acquisti online. L’86,9% degli occupati usa il web per lavoro e l’83,6% degli studenti per le attività didattiche.
Consapevoli, tuttavia, delle sue potenzialità, allo stesso tempo per gli italiani la rete non è un paradiso privo di rischi. Il 54,3%, in ogni caso, ha paura delle frodi durante le operazioni bancarie o gli acquisti online, mentre il 43,1% teme i rischi legati al libero accesso alla rete da parte dei minori, una problematica abbastanza avvertita sia da genitori che dal mondo della Scuola, a cui si aggiunge il 27,6% degli intervistati circa la possibile dipendenza dai social network ed un ulteriore 22,6% spaventato, invece, dalla presenza di hater.