Parla la vittima nel secondoprocesso contro il giornalista
Sara ricorda ogni istante dei fatti iniziati l’8 Dicembre del 2021, quando Enrico Varriale l’ha aggredita e picchiata più volte. Il nome della donna è inventato per proteggere la sua identità, ma il suo racconto è reale e narra le conseguenze di quello che la Procura classifica come un caso di stalking e lesioni.
Che Varriale fosse un soggetto pericoloso, non lo si scopre certo oggi. È un tipo molesto e quando punta le sue vettime non fa sconti a nessuna. La donna è terribilmente spaventata, ma trova la forza di ricordare ed il coraggio per raccontare. Riepiloga, infatti, episodi avvenuti quella sera.
Spiega gli attacchi di panico scaturiti dopo l’aggressione e le fasi della violenza sfociata durante un alterco in cui Varriale avrebbe afferrato la donna sbattendola contro la porta e sferrandole un ceffone. Ancora oggi Sara è costretta, purtroppo, ogni mese a ricorrere alle cure mediche.