Per la prima volta, il 25 Aprile e in altre 28 date del 2024, una città abitata sarà accessibile, in giornata, solo su prenotazione e a pagamento. Residenti, veneti, ospiti in Hotel e alloggi turistici, non dovranno registrarsi né pagare i 5 euro del nuovo contributo.
La tassa anti-overtourism, ideata per combattere il mordi e fuggi, spacca però gli stessi veneziani e minaccia di rivelarsi un fallimento. «Operazione indecente – sintetizza l’ex Sindaco della città Massimo Cacciari -. Scandalosa, ambigua, discriminante e illegale. Invito i vertici europei e i turisti di tutto il mondo a boicottare una gabella medievale che punta, maldestramente, a fare cassa».
Tuttavia, chi entrerà in città prima delle 8:30 e dopo le 16:00, non pagherà. Nel 2023 in 38 milioni hanno voluto vedere Piazza SanMarco, ma solo il 30% ha dormito in laguna. «A fine anno faremo un bilancio e dal 2025 aggiusteremo il tiro – ha, infine, dichiarato il Sindaco Brugnaro – magari alzando il prezzo nelle date più prenotate».
In ansia soprettutto i Gondolieri, che bocciamo il test prima del via giacché l’annunciato vaccino veneziano contro il virus epocale del turismo di massa, si scopre così ridimensionato. A Venezia, oltretutto, il problema profondo è il vertiginoso peggioramento della vita quotidiana di chi resiste nella città più straordinaria del pianeta.