Cosa si siano detti Mattarella e Meloni nell’ora di colloquio a quattr’occhi, è quasi un mistero. Nel corso della giornata però, complice la moral suasion del Colle, gli impulsi di pace hanno avuto la meglio sui tamburi di guerra. Da Palazzo Chigi, infatti, hanno fatto di tutto per sdrammatizzare il chiarimento, spiegando che non è stato un confronto nato sull’onda della crisi di nervi di questi giorni, bensì uno dei tanti faccia a faccia di questi anni.
Eppure alla premier è dispiaciuto che la notizia del Vertice sia uscita allo scoperto, perché inevitabilmente è stata associata allo scontro nel Governo. La situazione è così esplosiva che Meloni, pur sententosi forte del consenso degli italiani, non si sente accettata dai cosidetti Poteri Forti e avrebbe ricominciato ad accarezzare la suggestione delle urne.
Nella versione ufficiale, concertata dopo il tête-à-tête, pare che il Vertice sia andato comunque bene e i Presidenti hanno fatto il punto sui temi di politica estera, dalle guerre alle conseguenze della vittoria di Trump. L’incontro, dunque, fra Meloni e Mattarella è stato definito da entrambi gli Staff, «cordiale e collaborativo» . Il che però non vuole dire che in quell’ora trascorsa a tavola, restando il rapporto fra loro più Istituzionale che confidenziale, siano stati spazzati via tutti gli attriti e le incomprensioni.