L’Udinese assicura per gli autori il bando a vita, mentre la FIFA studia norme più rapide
Maignan alla fine ha lasciato il campo, interrompendo la partita, poi ripresa dopo 5’ minuti, seguito dai compagni di squadra. Ora, un fascicolo sta per essere aperto dalla Magistratura. Un altro caso di razzismo si è dovuto registrare nel corso di incontro di calcio di Serie A.
Il portiere del Milan è stato circondato dall’affetto tangibile dei compagni di squadra e dell’allenatore Pioli. Ma più degli abbracci fisici, sono stati quelli virtuali a fargli capire come la vittoria più importante non sia stata quella raggiunta contro la formazione friulana.
Il Sindaco di Udine Felice De Toni, ha invitato il calciatore rossonero in una città «per nulla razzista e simbolo dell’integrazione, col 14% di residenti di origine straniera» per conferirgli la Cittadinanza Onoraria. La Figc, dal 2015, ha varato la norma sulla fruibilità degli Stadi, che consente alle Società di escludere gli indesiderati.
«Molti giocatori neri sopportano gli insulti per quieto vivere – ha dichiarato su Repubblica il giornalista Paolo Condò – o perché spesso in passato chi ha denunciato è stato sostenuto sul momento, ma in seguito si è dovuto cercare un altro Club quasi fosse un piantagrane. La strada maestra, infatti, è la comprensione che i tifosi razzisti non vanno protetti in quanto tifosi, ma cacciati dagli Stadi in quanto razzisti».