Villa Arrivabene, oggi ben integrata in un contesto urbano piuttosto variegato, era in origine una Torre militare con funzione di controllo del territorio agricolo circostante
La costruzione rinascimentale, situata in Piazza Alberti a Firenze, nasce proprio come una Casa Torre che nel tempo, come bruco che si fa farfalla, cambia forma e destinazione. Dell’antica Torre medievale restano ancora diversi segni nel corpo centrale dell’edificio e nella torretta, che è stata ricostruita sullo scheletro di quella originaria.
Il resto della Villa, disposto su 3 livelli, è frutto di un lento mutare durato secoli. All’interno troviamo un percorso pittorico e decorativo di notevole interesse, con battaglie, grottesche e allegorie che occupano gran parte di pareti e soffitti. A commissionare le pitture furono soprattutto la famiglia Bourbon del Monte, che voleva celebrare le proprie gesta guerresche e in misura minore quella degli Arrivabene.
La famiglia Forini, invece, si occupò della decorazione della torretta che, diversamente dalle altre pitture, richiama un riposante paesaggio marino. La zona, che oggi sfiora i confini del Centro storico, era nel XIII° secolo aperta campagna bisognosa di strutture che funzionassero da difesa e avvistamento.
Nel corso di un paio di secoli la Torre cambiò diverse proprietà così come dimensioni e uso. Nel 1503, ormai divenuta Casa signorile, passò dalla famiglia dei Gianferrazzia quella dei Soderini. Fu Giovanni Vittorio Soderini, agronomo e botanico, a trasformare la casa in una Villa rinascimentale.
Furono creati orti e poderi, ma soprattutto stupendi giardini all’italiana per oltre 3 ettari di terreno. Questa trasformazione valse alla struttura il nome di Villa il Giardino, appellativo con il quale fu conosciuta fino alla fine dell’800. All’inizio del ‘600 la proprietà passò alla famiglia Bourbon del Monte che apportò molte modifiche alla struttura realizzando anche un’Area capace di contenere centinaia di piante di agrumi.
Nel 1864 la Villa fu acquistata dalla famiglia Forini (o Fiorini) che la sottopose ad una nuova ristrutturazione e nel 1885, quando fu ereditata da Virginia Forinimoglie del Conte Silvio Arrivabene Valenti Gonzaga, prese il nome che porta ancora oggi. Nell’800 iniziò un lungo periodo di decadimento che si protrasse per buona parte del ‘900.
In questo lasso di tempo il complesso fu vittima di un progressivo abbandono strutturale e di vari espropri che ne ridussero notevolmente la parte ad orto e giardino. Il Comune, dopo alterne vicende, divenne proprietario della Villa negli anni ’70 del secolo scorso, ristrutturandola e facendone il Centro amministrativo di un intero Quartiere.