A 10 anni dalla firma della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, più conosciuta come Convenzione di Istanbul, è ancora attuale il dibattito sulla condizione della donna
Ne è convinta la Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese intervenuta da remoto durante il primo panel della Conferenza nazionale Il ruolo dell’Università nel contrasto alla violenza di genere organizzata dalla Commissione parlamentare d’Inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, in collaborazione con Università in Rete contro la violenza di genere (UN.I.RE.), trasmessa in diretta streaming dalla Sala Capitolare presso il Chiostro del convento di Santa Maria sopra Minerva.
Il punto di partenza per eliminare l’asimmetria di status ancora esistente che fomenta la violenza di genere è la riaffermazione della cultura del rispetto. Nonostante, infatti, negli anni sia stato fatto molto da punto di vista normativo, superando leggi addirittura discriminatorie come quella sul delitto d’onore per arrivare oggi al Codice rosso, che ha ampliato le tutele per le vittime introducendo anche nuove fattispecie di reato.
«Non basta ancora» ha affermato la Ministra, annunciando che il Dicastero da lei presieduto è al lavoro insieme con quello per le Pari opportunità e la Famiglia su interventi migliorativi orientati soprattutto a dare più sicurezza alle donne. Alla Conferenza, aperta dal video di saluti della Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e introdotta dalla Presidente della Commissione Valeria Valente, sono inoltre intervenute le Ministre Elena Bonetti, Cristina Messa e Marta Cartabia.
*L’immagine in evidenza è a cura della @retecontrolaviolenzadigenere