Il talento turco è il più giovane straniero a segno nella storia della Juventus
«L’accostamento a Del Piero è quanto meno prematuro e forse anche un po’ spericolato, ma perdonabile perché non è frutto di una valutazione tecnica, quanto di una reazione emotiva. Quando la gente juventina ha visto Kenan Yildiz dribblarne 3, entrare in Area leggero, sterzare secco e pulito per poi piazzare il tiro sul primo palo, nell’unico, strettissimo, pertugio possibile, è stata scossa da un sussulto collettivo».
Sono queste le parole di Guido Vaciago apparse oggi nel suo editoriale su Tuttosport. «Questo è troppo bello – ha, poi, dichiarato il calciatore – grazie al mister che mi ha dato la chance, grazie a tutti. Una cosa troppo grande» che ha spiegato la prodezza con l’incredulità sana di chi non snobba le luci della ribalta. «Yildiz dal punto di vista tecnico è un giocatore che capisce come si sviluppa il gioco – ha, quindi, replicato Allegri -. Ha grande tecnica individuale, gioca molto verticale, bada al sodo».
18 anni portati con leggerezza e intelligenza, non solo classe. S’è infilato con la velocità del vento nell’Area del Frosinone. Ha ricevuto palla da Kostic, ha allungato il passo per evitare che Barrenechea potesse intervenire, ha visto uno spiraglio e ha saltato Lirola e Monterisi nell’unico modo possibile, con un solo movimento. Ha, infine, preso la mira ed ha bucato Turati con una sassata rasoterra sul suo palo. Primo gol all’esordio da titolare in Serie A. E’ così deventato il marcatore straniero più giovane nella storia della squadra bianconera.
*L’immagine in evidenza è a cura di Daniele Badolato / Getty Images