Pressing ucraino per la nominadi un inviato di Bruxelles alla trattativa
Pare tutto così difficile, tutto così improvvisamente scivoloso: «Il nocciolo della questione penso sia che gli Stati Uniti oggi dicano cose molto piacevoli per Putin» ha dichiarato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista alla TV pubblica tedesca. Washington parla prima con Mosca che sembra essere il suo alleato, mentre Trump avverte Zelensky che la sua popolarità è ai minimi storici.
Peggio di così non poteva andare. Zelensky sa di dovere reagire rapidamente e lo fa. Mira all’Europa, deve agganciare in questo momento un partner fondamentale. Dunque, ecco Zelensky prendere le distanze da Washington: «Trump vuole ottenere un rapido successo, ma ciò cui mira non è un successo. Noi non firmeremo qualsiasi cosa per essere applauditi».
Sentendo le unghie scivolare sul vetro, Kiev ha lanciato un messaggio chiaro a Parigi. Bisogna nominare subito un Rappresentante europeo per portare avanti i colloqui di pace. «Deve essere una decisione rapida. Speriamo subito dopo l’incontro di Parigi. Dobbiamo agire, non pensare». Zelensky, infatti, lo ribadisce da Dubai.