Per la prima volta il Presidente ucraino mette sul tavolo del Negoziato anche la propria testa

È appena iniziata la Conferenza Stampa annuale del 23 Febbraio, quella in cui celebra la Resistenza del suo popolo. È trascorso un altro anno, il terzo, in una guerra che doveva travolgerli in soli 3 giorni. Ma la musica Oltreoceano è cambiata e Zelensky alla prima domanda diretta risponde senza giri di parole.
«Posso scambiare il mio posto con l’ingresso dell’Ucraina nella Nato – ha dichiarato Zelensky -. Mi sto occupando della Sicurezza oggi, ma non resterò al potere per anni». I giornalisti sobbalzano, anche se non sta dicendo che lascerà davvero l’incarico. Non asseconderà mai il primo punto dell’Agenda del Cremlino. Anzi. Dice che è pronto ad andarsene subito a patto che sussistano alcune condizioni.
Quell’ingresso nella Nato che il Presidente americano Donald Trump e altri Partner dell’Alleanza non prendono in considerazione, ma che rimane, comunque, un’opzione sul tavolo del Negoziato. Se ne andrà se avrà garanzie di Sicurezza solide, per impedire che Mosca lanci ancora i carri armati verso Kiev.